“Nato ad Assisi nel 1913, figlio del pedagogista Ernesto Codignola e di Anna Maria Melli, dieci anni dopo si trasferisce con la famiglia a Firenze dove Tristano completa gli studi e si laurea nel 1935 in giurisprudenza – relatore Francesco Calasso -, con una tesi in Storia del diritto italiano intitolata ‘Saggio sui contratti agrari e sulla vita rurale in Toscana nei secoli X-XIII. Una formazione storica quella di Tristano Codignola, influenzata dall’opera di Croce che aveva pubblicato nel 1928 la ‘Storia d’Italia dal 1871 al 1925’ e nel 1932 la ‘Storia d’Europa nel secolo decimonono’. (…) Successivamente Codignola sul piano della teoria politica, come tutti i giovani crociani che costituirono il movimento liberalsocialista, partendo da sponde ideologiche liberali si spinse a separare i principi della libertà dalla connessa interpretazione liberista, fino a ritrovare nella tradizione socialista le proposte per un nuovo assetto della società, un socialismo divergente da quello maturato nel corso dell’esperienza sovietica. Per ciò che concerne l’analisi storica, l’idealismo crociano lasciò il posto – come vedremo nel corso della trattazione – ad una considerazione più accurata del ruolo dei rapporti sociali di produzione e della lotta di classe nelle vicende umane. Forse sollecitato da alcune pagine del ‘Socialismo liberale’ di Carlo Rosselli. Per quest’ultimo che riteneva il “Marx socialista” superato (8), il problema per i socialisti non consisteva nel rinnegare Marx ma nell’emanciparsene” (9); il “prepotente realismo” del pensiero di Marx ormai permeava “la scienza sociale moderna”, in quanto rappresentava “un insieme di verità” acquisite. Quindi l’importanza preminente delle “forze economiche e, tra queste, (le) forze di produzione e loro organamento; gli stretti legami esistenti fra sistema produttivo e rapporti sociali, e la conseguente loro relatività storica; lo sviluppo organico del modo di produzione e la impossibilità” di saltare le fasi essenziali, senza per questo ricadere necessariamente nel vecchio determinismo della Seconda Internazionale. Ancora il progressivo prevalere del macchinismo e dell’industrialismo; “la realtà delle lotte di classe, la parte che queste lotte hanno avuto per il passato, l’avanzarsi del proletariato per effetto dello sviluppo capitalistico e la preminenza del contrasto tra capitalisti e proletari, il frequente modellarsi delle ideologie sulla base degli interessi di classe o di ceto, ecc.” (10).” (pag 41-43) [Vincenzo Orsomarso, ‘Tristano Codignola. Educazione, democrazia, socialismo’, Edizioni Anicia, Roma, 2025] [(8) Il “Marx socialista” diversamente dal Marx scienziato, è stato “confutato nella teoria e progressivamente abbandonato nella pratica, esso appartiene a una fase certo essenziale ma oltrepassata della storia del movimento socialista” (C. Rosselli, ‘Socialismo liberale’, Milano, 2011, p. 100; (9) Ivi, p. 98; (10) Ivi, p. 97]