L’illusione di un disarmo atomico mondiale

“Fino a un anno fa – si osserva – per la Gran Bretagna la difesa contro un attacco atomico rappresentava una impresa molto ardua, ma non disperata. Con le bombe all’idrogeno ogni speranza di poter resistere è oramai tramontata. «Non vi è alcuna difesa – dice ora Churchill – né alcun sistema che consenta a un paese di sentirsi al sicuro contro il danno immenso che anche una loro scheggia potrebbe infliggere a vaste regioni». Basta, infatti che un solo aereo attaccante riesca a superare lo sbarramento della caccia e dell’artiglieria contraerea – né vi è modo di impedire al 100% che ciò avvenga – perché con una bomba nucleare siano devastate e rese inabitabili intere zone vaste quanto la sesta parte dell’isola. Inutile, quindi, ostinarsi in un tentativo di difesa divenuta palesemente impossibile. Tanto vale rinunciarvi (difatti in considerazione di ciò il comando antiaereo è stato recentemente sciolto in Gran Bretagna) e apprestare la protezione del territorio metropolitano in altro modo. In quale modo? Questo è il problema. Una soluzione, a rigor di logica, ci sarebbe. Il disarmo mondiale – lo riconosce anche Churchill – rappresenterebbe la miglior difesa dell’isola oramai non più invulnerabile. Ma questa soluzione per il momento, egli la scarta, ritenendola prematura” (pag 146-147) [Renato Mieli, ‘Le pericolose prospettive della politica inglese’, Rinascita, Roma, n. 3, marzo, 1955]