‘La campagna di Grecia sarà vinta ancor prima di sparare un colpo di fucile…’

“La preparazione della campagna di Grecia è approssimativa: la brutta stagione incombe, ma svariati milioni sono destinati a operazioni speciali, icasticamente riassunte nel gesto con cui Ciano, stropicciando indice e pollice, tranquillizza i suoi interlocutori alludendo alla callida intelligenza di chi sa come vanno le cose di questo mondo: la campagna, si ritiene, sarà vinta ancor prima di sparare un colpo di fucile giacché, sembra, non si è badato a spese nel comprare il tradimento di politici e militari greci (mi è «costato un po’ caro»), avrebbe detto celiando Galeazzo Ciano) (12). Il fatto è che la guerra, ed è questo il pensiero dominante da cui discende l’atteggiamento che governa l’animo dell”élite’ dominante in questo momento si crede sia davvero alla fine, come è dimostrato dal provvedimento con cui, proprio alla vigilia dell’attacco, si è proceduto alla smobilitazione di 600.000 richiamati: occorre affrettarsi, questo si pensa, per mettere con poca spesa sotto il tricolore il più ampio bottino territoriale. Badoglio, che vorrà poi dichiarare la sua totale estraneità alla bella impresa, per intanto ai capi di Stato maggiore che esprimono timide perplessità chiude la bocca così: «Il Duce ha dichiarato che per lui è di somma importanza l’occupazione della Grecia. Quindi non si discute» (13). Circa l’inesauribile questione concernente il fatto che il buco nero greco fosse stato frutto più della incapace presunzione dei politici o, al contrario, della pavida acquiescenza dei militari, il nodo è stato persuasivamente tagliato, così: gli uni e gli altri non erano «di pasta troppo diversa» (14). La prima replica della storia all’atto culminante della politica di egemonia mediterranea perseguita dall’Italia fascista appare già inappellabile. In Grecia è il disastro” (pag 84-85) [Pier Giorgio Zunino, ‘La Repubblica e il suo passato. Il fascismo dopo il fascismo, il comunismo, la democrazia: le origini dell’Italia contemporanea’, Il Mulino, Bologna, 2003] [(12) Ciano, ‘Diario’, vol. I, 1939-1940′, cit., p. 314); (13) Ibidem, p. 199 (la dichiarazione di ossequio al volere del Duce espressa da Badoglio è contenuta nel verbale delle riunioni tenute presso il capo di Stato maggiore generale, alla data del 17 ottobre 1940); (14) L. Ceva, ‘Italia e Grecia. 1940-1941. Una guerra a parte’, in AaVv, ‘L’Italia in guerra, 1940-1943′, in “Annali della fondazione Luigi Micheletti’, vol. V, 1990-1991, p. 199]