“Con un titolo vagamente erasmiano (ma anche l’ozio può assimilarsi alla pazzia), e che è il titolo del primo saggio qui raccolto, il famoso filosofo, moralista e sociologo britannico riunisce oggi scritti di epoche diverse, determinati da occasioni varie ma che sembrano avere in comune, per legarli e armonizzarli, proprio quella carica brillante che il grande Erasmo seppe adoperare per annegare nel ridicolo la scolastica medievale e illuminare di nuovissima luce le ulteriori strade che il pensiero umano avrebbe dopo di lui percorso. (…) Attenta naturalmente è la diagnosi che Russell fa della civiltà occidentale, che egli distingue dalle altre «per quei particolari rapporti tra Stato e Chiesa che si svilupparono col cristianesimo». Osserva il Russell che in origine il cristianesimo fu del tutto apolitico, giacché si diffuse nell’impero romano come una consolazione per coloro che avevano perduto la libertà personale e nazionale. «Ereditò dal giudaismo un atteggiamento di condanna morale nei confronti dei governatori di questo mondo. Negli anni precedenti a Costantino, esso creò un’organizzazione speciale e i cristiani dovevano una maggiore fedeltà a questa organizzazione di quanta ne dovessero allo Stato. Quando Roma cadde, i cristiani conservarono in singolare sintesi ciò che si era dimostrato più vitale nella civiltà degli ebrei, dei greci e dei romani. Dal fervore morale degli ebrei scaturirono i precetti etici della cristianità; dall’amore dei greci per il ragionamento deduttivo nacque la teologia; dall’esempio dell’imperialismo e della giurisprudenza romana si ispirò il governo centralizzato della Chiesa e il corpo delle leggi canoniche». Sono osservazioni pertinenti, precise, concluse che, con altre delle medesima temperatura culturale e morale, definiscono questo capitolo in modo esemplare e riscattano tutto il libro in un tono di lezione efficace, specialmente in tempi di smarrimento e di confusione di immagini, pensieri e atteggiamenti quali ci appaiono quelli che attraversiamo da almeno mezzo secolo” [Mario Quattro Ciocchi, ‘Elogio dell’ozio’, di Bertrand Russell, Ed. Longanesi, Milano] [(in) ‘Nuova Antologia, Roma, n. 1960, aprile 1964, pp. 572.573, ‘Rassegna di varia cultura’]