“Luigi Dal Pane merita tutto il nostro affetto e il nostro rispetto per aver dedicata al Labriola, ben si può dire, la vita intiera, per aver salvato dalla dispersione (1) e, forse, da irrimediabile perdita un patrimonio prezioso, e la sola cosa di cui ci si debba rammaricare è che non sia giunto in tempo (era appena adolescente il Dal Pane o, comunque giovinello, quando cominciò ad occuparsi del Labriola ma già un quindicennio era passato dalla morte del Maestro) per impedire che la parte, forse, più preziosa di quell’archivio, le lettere di Engels, andasse dispersa. La nuova fatica cui si è accinto accresce, certo, i suoi grandissimi meriti e innegabile è l’interesse, anche, di questo primo volume della edizione delle ‘Opere complete’ il quale ci permette di studiare minutamente e da presso il modo in cui Labriola lavorò per arrivare a stendere il testo di quelle prime pubblicazioni” [Giuseppe Berti, ‘Scritti e appunti su Zeller e su Spinoza (1862-1868), Vol. I,, di Antonio Labriola, a cura di Luigi Dal Pane, Istituto Giangiacomo Feltrinelli, Milano 1959, pag 408 Lit 3.000] [(1) Si sa che il Dal Pane possiede tutto quanto è rimasto dell’archivio e degli scritti di Antonio Labriola (scritti, appunti e note) fatta eccezione della vastissima corrispondenza sparsa qua e là, e di qualche cosa che, forse, si trova ancora in casa di Croce]
Luigi Dal Pane era molto giovane quando cominciò ad occuparsi di Antonio Labriola
- Autore dell'articolo:Gianfranco Bozzano
- Articolo pubblicato:27 Ago 2024
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