“Come appare dall’esame della Colarizi, l’iniziativa di Amendola fu l’unico tentativo fatto nel campo antifascista per combattere il fascismo senza rinunciare al valori dello Stato liberale e della democrazia borghese progressista ma, nello stesso tempo, liberando questi valori dal monopolio e dal cattivo uso che ne avevano fatto le oligarchie detentrici del potere. Il progetto dell’Unione nazionale, dunque, nasceva dall’aspirazione ad un rinnovamento reale del paese e della classe dirigente, ma restando nel solco della tradizione liberale democratica, per contendere al fascismo l’egemonia e la rappresentanza politica dei ceti medi: «Emerge, infatti, per la prima volta» scrive Colarizi «il tentativo organico di fare della dottrina democratica un’ideologia di massa, o per meglio dire l’ideologia di una classe che in essa si possa riconoscere, rispondente cioè in sostanza alle istanze ideali politiche ed economiche di ceti sociali ben determinati. La creazione del partito dei ceti medi, individuati come classe economica e politica, i cui interessi, pur non coincidendo completamente con quelli della classe operaia, non sono ad essa antagonistici, ma ben distinta dai ceti capitalistici reazionari, diventa l’obiettivo finale di questo rilancio della democrazia, sia per strappare la piccola e media borghesia al fascismo che in essa aveva reclutato le sue schiere, sia per acquistare la forza e la base sociale per rovesciare Mussolini e riprendere in mano il governo della nazione» (p. 7). Se l’iniziativa proposta da Amendola trovò un largo consenso, che andava dai liberali non fiancheggiatori del fascismo fino ai socialisti unitari, non egualmente larga fu la concreta adesione al nuovo partito, sia per un certo spirito di personale antagonismo – come nel caso di Bonomi – sia per la diversità delle strategie politiche da adottare e dei fini che si volevano conseguire col nuovo partito (L’Unione nazionale, 1924-1926, ndr)” (pag 586) [Emilio Gentile, ‘I democratici all’opposizione. Giovanni Amendola e l’Unione nazionale (1922-1926) (by Simona Colarizi, Il Mulino, Bologna). (Rassegne)’, Nuova Antologia, n. 2084, agosto 1974, pag 585-588]
La creazione del partito dei ceti medi: l’iniziativa di Giovanni Amendola
- Autore dell'articolo:Gianfranco Bozzano
- Articolo pubblicato:23 Set 2024
- Categoria dell'articolo:ISC NEWS