‘Il volterianismo ha nociuto alla Chiesa cattolica più della riforma protestante’

“Tutta questa sterminata massa di materiale critico che, raccolta insieme, riempirebbe non meno di venti dei cinquanta volumi delle sue opere, forma nel suo complesso quell’imponente fenomeno storico che prende il nome di volterianismo, che ha nociuto alla Chiesa cattolica più della riforma protestante e contro cui invano essa ha cercato di difendersi. La capacità diffusiva del volterianismo è stata incomparabile: per il fatto stesso che la sua azione non si concentrava in grossi tomi poco mobili e facili a essere sottratti dalla circolazione, ma si distribuiva in mille ‘pamphlets’, agili, briosi, atti a insinuarsi dovunque, essa ha potuto vincere tutti gli ostacoli, sfidare tutte le censure e le persecuzioni, sempre presente, sempre inafferrabile. Non è esagerato dire che, più d’ogni altro fattore, essa ha contribuito a dare al secolo la propria fisionomia intellettuale. Non c’inganni il suo tono leggero e ironico; anche il secolo ha apparenza di leggerezza, ma è serio nel fondo. E la serietà di quella critica è data da due convinzioni profonde che l’ispirano. Da una parte, le contraddizioni, le illusioni, le imposture umane che essa rivela, se, considerate alla luce della ragione, suscitano la confutazione facile e il sorriso ironico, considerate invece come le granitiche basi su cui l’ignoranza, la superstizione e il fanatismo hanno costruito un duro carcere per gli uomini, una vera Bastiglia dello spirito, suscitano esecrazione e sdegno. Questi sentimenti sono fortissimi in Voltaire, e si sono andati sempre più rafforzando nel corso della sua crociata, quando gli è accaduto d’imbattersi in casi come quelli di Calas e di La Barre, che sembravano ricordi di altri tempi, e invece si svolgevano sotto i suoi occhi, nel più illuminato dei secoli. Solo la forza di questi sentimenti ci spiega l’assiduità e la continuità della sua polemica: il suo studio delle scienze ha potuto subire qualche rallentamento, la sua stessa passione per il teatro ha potuto avere qualche eclisse; ma il suo zelo anticlericale s’è mantenuto costante per tutta la vita. Ancora da vecchio egli avrebbe risposto con le stesse parole con cui, da giovane, concludeva l”Examen de Milord Bolingbroke’. «Si annullano le religioni positive. E che si metterà al loro posto? direte voi. E che? Un animale feroce ha succhiato il sangue dei miei simili; io vi dico di disfarvi di questa bestia, e voi mi domandate che si metterà al suo posto!»” (pag 444-445)