Quando Lussu, Saragat e Rosselli parlavano di rivoluzione…

“Lussu: ci tiene a fare presente che il programma non è una ispirazione di Rosselli ma di un largo gruppo di forze che ora lavorano in Italia. Dice che il programma si basa sulle classi medie e su quella operaia. nega che la classe contadina sia una classe reazionaria, come qualcuno ha voluto dimostrare; e qui si parla delle diverse categorie di contadini. Polemizzando vivamente con Saragat che ha tacciato di borghese il programma dice che la impostazione di Saragat è falsa ed esclama: voi ci attaccate dicendo che noi non siamo dei classisti. orbene se non siamo dei classisti è perché non intendiamo che una classe di minoranza (operaia) abbia il privilegio sulle altre. Ma se io fossi marxista non sarei un socialista ma un comunista. La rivoluzione non la facciamo in Italia chiacchierando qua dentro ma con l’azione.
Saragat: dice che fra il sistema di Lenin e quello di Rosselli sceglie Marx. Dice che il programma di GL è una riproduzione di quello di Hilferding e accusa GL di pretendere di fare una rivoluzione basandosi sulla classe media borghese. “Noi socialisti marxisti affermiamo che la rivoluzione è possibile solamente basandosi sul proletariato”
Rosselli: rispondendo dice che Saragat cavaliere del marxismo è arrivato al punto di presentare la socializzazione non come fattore ma come garanzia di libertà. Insomma crediamo di essere stati abbastanza arditi in quanto ci siamo andati più avanti del programma socialista (carta dell’unità). Noi abbiamo promesso la terra ai contadini perché per fare la rivoluzione sono necessari anche questi e promettere loro la terra è l’unico modo per averli. Chiudendo si dice lieto di avere trovato l’accordo pur se non perfetto c’è sostanzialmente sul movimento, sul programma e sull’azione. Non soltanto ma anche un gruppo di comunisti ora non si separa da noi” (pag 122) [Resoconto sommario della discussione sui problemi della rivoluzione italiana indetta da GL (su appunti di Levi) (5 novembre 1931)] [(in) ‘Socialismo e democrazia nella lotta antifascista, 1927-1939. Dalle carte Nenni e dagli archivi di “Giustizia e Libertà” e del Partito Comunista Italiano’, Feltrinelli Editore, Milano, 1988, Annali Feltrinelli, 1986/87]