La dura protesta di Victor Serge contro le calunnie apparse sulla rivista ‘Esprit’ riguardo ai fatti di Barcellona del maggio 1937

“Assai più duro era il giudizio di Hambresin sui trotzkisti: non soltanto veniva loro attribuita la totale responsabilità del putch di Barcellona del maggio 1937, in cui gli anarchici sarebbero stati sfruttati come massa di manovra, ma il POUM, era accusato non già ipoteticamente, ma sulla base di documentazione precise, di essere un’organizzazione al servizio di Franco (113). Essendo queste affermazioni di Hambresin coincidenti con la versione ufficiale fornita dal Partito comunista spagnolo sui fatti di Barcellona, il collaboratore belga di «Esprit», quasi a prevenire le inevitabili obiezioni, si affrettava a precisare che queste pesanti accuse non erano affatto monopolio esclusivo dei comunisti, ma erano riconosciute valide da tutti nella Spagna repubblicana” (114). (…) Il giudizio di Hambresin sugli anarchici e sui trotskisti, assai più severo di quello espresso precedentemente da Bergamin, che aveva provocato la protesta di Victor Serge (115), vedeva insorgere nuovamente il Serge, al quale si aggiungeva Simone Weil: il 1° aprile 1938 «Esprit» dava notizia di due lettere pervenute alla redazione della rivista e ne pubblicava i passi più salienti. Victor Serge contestava la tesi di Hambresin (116) e sosteneva che le accuse al POUM erano la conseguenza di una campagna denigratoria architettata da Mosca che aveva come scopo finale la liquidazione fisica dei trotzkisti e successivamente degli anarchici (117)” [Lucio Pala, ‘I cattolici francesi e la guerra di Spagna’, Argalìa editore, Urbino, 1974]