Luigi Castiglioni, discepolo di Linneo, strinse i legami che congiungevano la letteratura di viaggio e la diffusione dei Lumi

“«La rivoluzione seguita negli anni scorsi nell’America Settentrionale, è uno de’ più, memorandi avvenimenti di questo secolo e può col tempo produrre importanti conseguenza riguardo all’Europa» (1). Così inizia l’opera del gentiluomo lombardo Luigi Castiglioni (Milano, 1757-1832) intitolata ‘Viaggio negli Stati Uniti dell’America settentrionale fatto negli anni 1785, 1786, 1787’ e pubblicata in due volumi a Milano nella stamperia di Giuseppe Marelli nel 1790 (…). Se analizzare e considerare l’esperienza politica americana sembra a prima vista l’obiettivo principale di Luigi Castiglioni, il quale vive un periodo storico travagliato che ambisce a trovare un modello istituzionale da imitare, è la storia naturale che prende il sopravvento nelle successive pagine del nostro autore, il quale giunge persino a dedicare l’intera parte finale del nostro autore alla minuziosa catalogazione e descrizione delle specie vegetali presenti sul territorio Nord americano (…). Con dovizia di particolari, Castiglioni ci descrive un paradiso in terra. Un paradiso politico dove si respirano “le idee di una pura Democrazia”, un paradiso per le libertà religiose e per le sette che “varie, vi si stabilirono, e che crebbero a dismisura dopo l’ultima rivoluzione”, ma soprattutto un paradiso naturale. La passione per la flora e la fauna del paesaggio americano diventa quasi un’ossessione per il viaggiatore lombardo. Non c’è spostamento, racconto o incontro in cui l’autore non si soffermi a descrivere minuziosamente le piante e gli animali che lo circondano e lo affascinano. (…) Castiglione dunque “proto-viaggiatore ecologista” e come tale presto messo da parte in un mondo che stava per avviarsi verso una crescente industrializzazione. Viaggiatore dimenticato in quanto nessuno più ha avuto la volontà di riproporre il suo lavoro. Dopo una prima traduzione in tedesco pubblicata nel 1793, solo Antonio Pace, professore emerito dell’Università di Washington, ha tradotto e curato la pubblicazione del ‘Viaggio’ nel 1983 per il pubblico americano e soprattutto ad uso degli studiosi (…). Ma il valore del libro di Castiglioni si colloca principalmente nella sua epoca nel contrastare l’ipotesi della degenerazione degli animali presenti nel Nuovo Mondo che uno dei più celebri scienziati dell’Illuminismo, George Leclerc conte di Buffon, ed altri naturalisti avevano avanzato nella Francia di fine Settecento. La polemica sulle presunta inferiorità della flora e della fauna, nonché degli abitanti del continente americano, aveva coinvolto i membri più autorevoli dell”Académie Française’ (5), “L’ipotesi della degenerazione degli animali in America, adottata dal Conte di Buffon, ed esagerata dal Sig. Paw [De Pauw], e da altri scrittori, colla bell’opera del sig. Jefferson è stata abbastanza riconosciuta per falsa” afferma Luigi Castiglioni, contribuendo ad arricchire la casistica che contrastava la visione scientifica di Buffon e De Pauw sia per quanto riguarda il regno animale – “le vacche, ed i cavalli sono assai piccoli nel Canada, questi stessi animali nel Massachusetts, e nella Pennsylvania eguagliano, se non sorpassano in grandezza quelli d’Europa” . sia per il “regno vegetale” che “corrisponde a quello dell’Antico continente sotto le medesime latitudini” (6). Come discepolo di Linneo – il botanico svedese che aveva ideato una suddivisione gerarchica del regno vegetale con una precisa nomenclatura – Castiglioni guarda, osserva, raccoglie, colleziona le varietà delle specie non umane, stringendo i legami che congiungevano la letteratura di viaggio e la diffusione dei Lumi e contribuendo a formulare l’ ‘esprit philosophique’ così distante da coloro che si professavano scienziati ma che disdegnavano i criteri scientifici (7)” (pag 13-14-15) [Marco Sioli, ‘La natura di Luigi Castiglioni’ (in) Luigi Castiglioni, ‘Viaggio negli Stati Uniti dell’America settentrionale (fatto negli anni 1785, 1786, 1787)’, a cura di Selene edizioni, Milano, 2000] [(1) Luigi Castiglioni, Viaggio negli Stati Uniti (…), Milano, 1790, tomo 1, p. 3; (5) Per quanto riguarda questa polemica si veda Antonello Gerbi, ‘La disputa nel Nuovo Mondo’, Milano, 1955, edizione riveduta Milano 2000 (…); (6) Luigi Castiglioni, Viaggio negli Stati Uniti (…), Milano, 1790, tomo 2, pag 155-156; (7) ibid. Tomo I, pp. VI-VIII]]