“Le rivolte del sedicesimo secolo si manifestarono prima che lo schiavismo fosse introdotto nell’America del Nord, e le altre si verificarono prima che la tratta delle colonie raggiungesse proporzioni considerevoli. Si vedrà quanto seguito ebbe, anche se involontariamente, tra le molte migliaia di negri che vennero dopo, l’esempio dato dagli schiavi che, nel 1522, si ribellarono contro i loro padroni. Qui si possono citare solo le rivolte più importanti avvenute al di fuori degli Stati Uniti, poiché una ricerca sistematica sul problema dei «Maroon», come genericamente vengono chiamati gli schiavi fuggitivi, va rimandata ad altro momento. Tuttavia, dallo studio dei dati disponibili si sono ricavate notizie sufficienti a sottolineare la ricchezza dell’argomento e le prospettive che esso apre allo studioso che volesse comprendere la reazione del negro alla schiavitù. In tutto il Nuovo Mondo, per quanto si sa, le prime consistenti rivolte si svilupparono nella parte più meridionale dell’area schiavistica. Una delle più famose fu quella da cui sorse la «repubblica» di Palmares. Nel 1650 alcuni schiavi brasiliani di Pernambuco, tutti nativi africani, fuggirono nella vicina foresta. Come si sparse la notizia della loro fuga, essi furono raggiunti da altri negri e, per precauzione, il gruppo che si era venuto così ingrandendo si addentrò nella foresta. Dalla loro base, Palmares, essi facevano incursioni nelle piantagioni per rapire le donne e crearono infine una società articolata. Gli schiavi rifugiatisi presso di loro venivano riconosciuti come liberi cittadini, ma quelli catturati nelle scorrerie continuarono ad essere considerati schiavi, dal momento che costoro non avevano avuto il coraggio di conquistarsi la propria libertà. Dopo che la popolazione cresceva, furono fondati dei villaggi secondari. Si dice che la città di Palmares, al culmine del suo sviluppo, avesse una popolazione di 20.000 persone, con un retroterra che che forniva una forza combattente di circa 10.000 uomini. Poiché ciò rappresentava un pericolo crescente per gli stanziamenti dei bianchi, il portoghesi nel 1696 organizzare un esercito di circa 7.000 uomini per compiere una spedizione. Palmares fu fortificata con una palizzata, ma poiché mancava dell’artiglieria necessaria alla difesa fu alla fine conquistata. Molti di coloro che combattevano si suicidarono, e quelli che furono presi prigionieri, essendo considerati troppo pericolosi per essere di nuovo usati come schiavi, furono uccisi (10)” (pag 118) [HERSKOVITS Melville J. Herskovits, ‘Asservimento e reazioni alla condizione di schiavo’ (in Melville J. Herskovits, ‘Il mito del passato negro’, Vallecchi, Firenze, 1974] [(10) Il racconto è tratto da Ramos, ‘The Negro in Brazil’, p. 42 ss. e da C.E. Chapman, ‘Palmares; The Negro Numantia’, in ‘Journal of Negro History’, 1918, 3, pp. 29-32. Vedi anche Ramos, ibid., p. 24 ss, e Johnston, ‘The Negro in the New World’, p. 95 s., per un lungo elenco di più recenti rivolte di schiavi in Brasile]
La lotta secolare contro la schiavitù: la rivolta di Palmares
- Autore dell'articolo:Gianfranco Bozzano
- Articolo pubblicato:24 Feb 2025
- Categoria dell'articolo:ISC NEWS