Togliatti nega di aver ricevuto fondi da Mosca e rimarca che l’obiettivo del Pci è quello di evitare ‘la guerra civile’ in Italia

“Il 18 maggio (1947 ndr), l’ex sottosegretario di stato di Roosevelt, Sumner Welles, intervistato da una radio americana, dopo aver parlato del pericolo di un successo dei comunisti alle prossime elezioni politiche italiane e dei provvedimenti necessari per scongiurarlo (aumento degli aiuti economici, mantenimento delle truppe in Italia, ecc.), aveva affermato che la forza del Pci nasceva anche dalle suo notevoli disponibilità economiche, e che tutti, compresi alcuni «alti funzionari del governo di Roma», sapevano che questi fondi giungevano a Togliatti direttamente da Mosca. Il leader del Pci aveva risposto con un durissimo telegramma in cui invitava Welles a «dare immediatamente e pubblicamente la prova di questa sua affermazione», aggiungendo che altrimenti, «tutte le persone oneste di tutto il mondo» avrebbero avuto il diritto di pensare che l’ex esponente del Dipartimento di stato era «un mentitore e un calunniatore» (39). E il giorno seguente aveva pubblicato su «l’Unità» un articolo di fondo, intitolato ‘Ma come sono cretini’, nel quale, dopo aver riassunto le dichiarazioni di Welles e aver sostenuto che solo chi non conosceva la situazione italiana poteva non capire che «nel corso degli ultimi quattro anni, uno degli obiettivi principali del Partito comunista era stato quello di evitare che l’Italia, cacciati i tedeschi e i fascisti, cadesse nella guerra civile», scriveva che il motivo per cui moti americani ragionavano in quel modo non era difficile da comprendere (…)” (pag 351) [Antonio Gambino, ‘Storia del dopoguerra. Dalla liberazione al potere DC’, Editori Laterza, Bari, 1975] [(39) «Il Nuovo Corriere della Sera», 20 maggio 1947]