Il medico era in una posizione unica e privilegiata, conservando il rispetto della società

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FARRINGTON Benjamin, Lavoro intellettuale e lavoro manuale nell’antica Grecia. FELTRINELLI EDITORE. MILANO. 1970 pag 141 16° prefazione dell’autore, introduzione, note, personaggi citati nel testo, cartina storica; traduzione dall’inglese di Anna OMODEO; Collana Feltrinelli UE. [‘Il fabbro e il vasaio che sapevano queste cose (le conoscenze sulle caratteristiche dei metalli ndr) erano i pionieri della chimica nei tempi primitivi. Perché essi non furono capaci di difendere le scienze implicite nella loro arte? In un primo momento, il loro stato non era più basso del medico pratico. Come questo, essi erano esperti nelle ‘cheirotechnai’ o ‘demiourgoi’, artigiani che lavoravano per la comunità. Perché allora essi non ebbero nei primi tempi la stessa funzione del medico nello sviluppo della scienza? Si direbbe che la risposta debba essere che i loro mestieri furono esposti al disprezzo della società più presto e più completamente della maggior parte degli altri. Queste erano occupazioni ‘banausiche’ (10) o meccaniche, ‘par excellence’. Erano i mestieri che Aristotele aveva dichiarato necessari all’esistenza di una città, ma che squalificavano come cittadini coloro che li esercitavano (11). In queste condizioni, la conoscenza della natura che essi ed essi soli possedevano, non poteva far parte delle speculazioni sulla natura delle cose di cui ci si occupava nella buona società. Lo sviluppo della scienza della chimica era impossibile per ragioni sociali. Ma mentre la ‘polis’, o città, ben presto raggiunse un considerevole successo mettendo al bando i lavoratori delle arti meccaniche, non poté ugualmente mettere al bando il medico, benché fosse un artigiano, perché il materiale su cui egli lavorava era il cittadino stesso. È vero che la società riuscì a sottrarre la salute dell’operaio alle cure del dottore, infliggendo così dell’arte medica un gravissimo colpo. Però anche se lo schiavo poteva curare lo schiavo, il cittadino curava il cittadino, e almeno un mestiere si affermò nell’ambito cittadino e condivise con esso la sua nascente cultura letteraria. Il medico era così in una posizione unica e privilegiata. Egli conservò il rispetto della società pur restando un lavoro manuale. Come tale, il dottore costituì una delle più nobili e sane figure dell’antichità classica. Egli fornì al complesso dell’antica cultura la sua sanissima scienza e la sua sanissima etica’ (pag 66-67)] [(10) Designava la condizione degli operai legati al luogo di lavoro (…); (11) Cfr. ‘Politica’, 4, 4, 9, con 3,5,3] [ISC Newsletter N° 97] ISCNS97TEC [Visit the ‘News’ of the website: www.isc-studyofcapitalism.org] 

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