‘Hegel: ironia come ‘forza del negativo’, l’elemento motore della dialettica’

“Senza questa volontà ‘buona’ di verità la stessa figura socratica corre il rischio di scivolare nella propria parodia: nel cinismo di Diogene o nel silenzio di Pirrone. L’ironia è un ‘pharmakon’ (1), indicibile, contemporaneamente rimedio e veleno, che non può essere sottratto mai del tutto al ‘gioco’ da cui è stato preso. La filosofia si troverà costretta a continuare la sua battaglia pedagogica contro di esso con una didattica sempre più aggiornata e raffinata. Di fronte all’ironia romantica, accusata di ipertrofia soggettiva e di “assoluta negatività” e di aver guastato un’importante nozione filosofica, Hegel attuerà un vero e proprio colpo di genio: ridurrà a ragione questo elemento an-anarchico mettendolo al lavoro perché diventi la ‘forza del negativo’ l’elemento motore della dialettica” (pag 172) [(1) J. Derrida, ‘La farmacia di Platone’, Jaca Book, Milano, 1985]; “Per Jankélévitch quindi l’ironia ha un’ “importanza fondamentale nel nostro perfezionamento interiore (1) come moderatrice degli eccessi dell’animo e della logica. Essa insegna il ‘pudore’ a tutta la coscienza, quel pudore che implica il rispetto di un mistero, di quell’enigma che è “l’infinito di cui ogni essere è portatore”; sfiora senza violentare “l’alone di ineffabile e indicibile che trabocca nelle parole, e le rende allusive” (2) evitando il termine proprio e diritto e sostituendolo con circonlocuzioni; impedisce all’istinto di bruciare le tappe dando tempo perché si crei un’intimità spirituale. Il movimento ironico da cui la coscienza è attraversata, se assunto consapevolmente, non porta alla dispersione ma diventa un movimento di ritorno a una ‘dotta ingenuità’ che “differisce dall’innocenza primitiva quanto la sintesi, in Hegel, differisce dalla tesi” (3), perché “l’ironia è un progresso (…) laddove l’ironia è passata abbiamo più verità, più luce” (4)” (pag 177) [(1) V. Jankélévitch, ‘L’ironia’, Il Melangolo, Genova, 1987, p. 128; (2) p. 133; (3) p. 55] [Rosella Prezzo, ‘Pensare fino al limite dell’ironia. Nota su Jankélévitch e Nietzsche’, Aut Aut, n. 220-221, luglio-ottobre 1987, pag 171-180]