“Un secondo esperimento, questa volta ordinato direttamente da Carlo V, seguì a distanza di alcuni anni. L’imperatore e i suoi consiglieri ritennero di non poter sciogliere la questione della schiavitù degli indios senza aver prima appurato se essi fossero o meno capaci di vivere come uomini, e come uomini liberi. Il sovrano incaricò dunque il giudice Rodrigo di Figueroa di intraprendere un nuovo esperimento sulla idoneità degli indiani a vivere «civilmente». A Figueroa fu attribuita la facoltà di concedere la libertà a tutti gli indios che risultassero ‘capazes’, e di raccogliere le opinioni di tutte le «persone disinteressate» sul problema della libertà degli indigeni e inviarle al sovrano. Al suo arrivo all’Española, nel 1519, il giudice trovò una situazione assai difficile, con gli indios, da una parte, colpiti da un tasso di mortalità crescente a causa delle condizioni di servaggio in cui versavano e, dall’altra, con ecclesiastici (francescani, domenicani e girolamini), funzionari municipali e coloni ‘encomenderos’ – con i quali egli iniziò subito accurate consultazioni in ossequio alle istruzioni sovrane — che in larga maggioranza esprimevano un’opinione apertamente contraria alla libertà degli indiani. Figueroa lasciò alcuni indigeni in libertà, suscitando immediatamente le proteste degli ufficiali reali incaricati di riscuotere per il re un quinto dell’oro estratto dalle miniere cui erano assegnati gli indios. Essi protestarono un calo dell’estrazione aurea rispetto a quella ottenuta l’anno precedente, ed espressero forti preoccupazioni sulla eventuale fondazione di villaggi di indios liberi, che avrebbero insidiato la sottomissione degli altri indigeni, in particolare quelli che cercavano l’oro per gli ‘encomenderos’. Ad ogni modo, nel 1520 il giudice ricevette l’esplicito ordine di concedere la libertà agli indiani, con l’avvertenza che egli avrebbe dovuto eseguirlo con prudente gradualità, onde evitare l’esplosione di ribellioni armate. Si doveva iniziare, dunque, con quegli indios che servivano spagnoli non residenti nell’Española e continuare con quelli i cui ‘encomenderos’ fossero morti” (pag 114-115) [Aldo Andrea Cassi, ‘Ultramar. L’invenzione europea del Nuovo Mondo’, Editori Laterza, Roma Bari, 2007]
Lo scontro sulla liberazione degli indios sfruttati fino alla morte nelle miniere d’oro
- Autore dell'articolo:Gianfranco Bozzano
- Articolo pubblicato:21 Giu 2024
- Categoria dell'articolo:ISC NEWS