“Tutti i comandanti e gli ufficiali di stato maggiore che vennero a contatto con Hitler, anche quelli più critici nei confronti del regime e del suo capo, rimasero impressionati dalla sua competenza militare. Malgrado l’intolleranza e l’ostinazione mostrata in più di un’occasione, Hitler di solito appariva molto ben informato, sempre al corrente della condizione delle truppe e sempre molto abile nell’inquadrare situazioni particolari nel contesto strategico generale. Se c’erano delle discussioni, i suoi argomenti erano di solito coerenti e pertinenti, almeno superficialmente, anche se le premesse erano sbagliate. Pur sfornito di una preparazione militare regolare, Hitler aveva un notevole bagaglio di conoscenze tecniche. Grazie alla sua straordinaria memoria, nel corso degli anni Hitler aveva acquistato un’eccezionale competenza in materia di armi convenzionali ed era in grado di mettere in difficoltà qualsiasi sottuffciale. Conosceva perfettamente il calibro e la gittata di ogni pezzo di artiglieria dell’esercito tedesco come degli altri eserciti, ed era in grado di citare dati sulle riserve e sulla produzione mensile di munizioni e di descrivere fin nei dettagli ogni tipo di arma da fuoco (i libri di argomento militare erano la sua lettura serale preferita). Naturalmente c’era molta teatralità in questa continua ostentazionedi dati e di informazioni. Dal punto di vista psicologico era importante per Hitler sentirsi superiore agli ufficiali di staot maggiore, la cui presenza lo metteva sempre un po’ a disagio. Probabilmente questa esibizione (tipica del dilettante, non del vero esperto) gli serviva per raggiungere obiettivi psicologicvi e politici allo stesso tempo. Riversare sugli in interlocutori un torrente di dati tecnici e di cifre (di solito esatte) ogni volta che voleva cambiare argomento era un trucco a cui Hitler ricorreva volentieri; era un trucco ben noto ai suoi frequentatori abituali, ma feceva sempre impressione a chi lo conosceva un po’ meno . Avendo una straordinaria capacità di scoprire le inesattezze di un rapporto poteva mettere in difficoltà il più incallito dei generali. Ma va anche detto che quando si trovava in presenza di veri tecnici, e non di semplici militari, Hitler non ricorreva a questo stratagemma. Albert Speer riferisce che quando si recava da Hitler, accompagnato da alcuni consiglieri militari, il Führer ascoltava attentamente, non esitava a prendere in considerazione le alternative propostegli e spesso rinunciava ai suoi pregiudizi, con grande sorpresa degli ufficiali presenti (1). È anche vero, però, che col tempo si stancò di questo comportamento. Nel 1943 solo due consiglieri di Speer erano ammessi regolarmente alla sua presenza ed era notevolmente diminuita la possibilità di discutere liberamente. La competenza tecnica di Hitler era tutt’altro che un bluff. Talvolta rivelava più intuito degli esperti militari, forse perché una mente fresca non educata riesce a vedere delle possibilità che una mente educata ma oppressa dal peso della materia o dalle convenzioni professionali non riesce a vedere. Valga come esempio la polemica sul ruolo delle truppe corazzate. Hitler credeva istintivamente che quest’arma avrebbe rivoluzionato la tecnica militare; era convinto che, se usati con decisione e coraggio, i carri armati avrebbero consentito d fare una guerra di movimento e di ottenere rapide vittorie con minimi spargimenti di sangue. Prima del 1933, malgrado Hitler insistesse continuamente per un aumento delle unità corazzzate, furono fatti ben pochi progressi in questa direzione e ciò dimostra di quanta indipendenza godesse ancora l’esercito. Una parte della responsabilità è attribuibile alle strozzature del sistema industriale, ma la causa principale del ritardo era lo scetticismo della maggior parte dei generali. Questi non avevano nessuna voglia di correre rischi puntando sulle divisioni corazzate come fattore decisivo di una guerra futura e preferivano, più tranquillamente, utilizzare i carri armati come semplici mezzi di appoggio alla fanteria. Solo quando diventò capi supremo della Wehrmacht, nel 1938, Hitler fu in grado di imporre la sua volontà. Per accelerare la realizzazione del suo programma affidò al generale Heinz Guderian, un convinto sostenitore dell’importanza dei carri armati, il comando delle nuove truppe mobili. Il generale Guderian fu autorizzato a rispondere direttamente al Führer. Ma la tanto celebrata competenza tecnica di Hitler non andava molto al di là delle armi convenzionali. È stato giustamente detto che Hitler era rimasto in fondo il soldato di fanteria della prima guerra mondiale, dominato per tutta la vita dalle idee e dalle esperienze di quel periodo (2). Sappiamo con certezza che fu piuttosto lento a capire l’importanza dei nuovi prodotti che il progresso scientifico mise rapidamente a disposizione delle forze armate durante la seconda guerra mondiale, in particolare del rada, del motore a reazione e dei missili” (pag 120-122) [William Carr, ‘Hitler. Studio sul rapporto tra personalità e politica’, Liguori editore, Napoli, 1985] [(1) A. Speer, ‘Inside the Third Reich’, op. cit., p. 232. Lo stesso vale per gli architetti e gli artisti, il cui giudizio di Hitler teneva sempre in gran conto (p. 79); (2) E. Hanfstaengl, ‘Zwischen Weissem und Braunen Hans’, Münche, 1970, p. 46]
Considerazioni su Hitler comandante militare
- Autore dell'articolo:Gianfranco Bozzano
- Articolo pubblicato:13 Giu 2024
- Categoria dell'articolo:ISC NEWS