La nascita del calcolatore elettronico nel corso della Seconda guerra mondiale

“Se la rivoluzione industriale segna, con Babbage, la nascita del concetto di calcolatore automatico, la seconda guerra mondiale segna la nascita fisica del calcolatore elettronico automatico. La coincidenza non è casuale, né ha molto senso “incolpare” il calcolatore della sua origine bellica. Il fatto è che la guerra, come fase estrema di difesa di un sistema economico e politico, rappresenta la condizione ideale per la mobilitazione di tutte le risorse umane e materiali in direzione del rafforzamento e del mantenimento del sistema, come ben dimostra la mole di risultati “scientifici” raggiungi dagli americani durante la guerra del Vietnam. L’origine bellica del calcolatore non sta dunque tanto nell’essere stato costruito per il calcolo delle tavole da tiro, quanto nel fatto di costituire il punto di arrivo e di fusione di una serie di sviluppi scientifici e tecnologici motivati dalle esigenze di razionalizzazione della condotta bellica prima, del controllo del capitale poi. Ad esempio, negli anni Quaranta le esigenze di difesa contraerea conducono gli inglesi alla progettazione di un sistema autoregolantesi, lo M-9, in cui per la prima volta furono utilizzate le valvole termoioniche, che costituiranno sino agli anni Cinquanta il componente dei calcolatori elettronici. Più in generale, l’intreccio tra scopi difensivi, ricerca applicata e ricerca pura si fa più stretto: colpire e abbattere gli aerei nemici diventa lo “scopo” per eccellenza dell’attività di ricerca, ed è proprio estendendo questo concetto di “scopo” che Aiken, Von Neumann e Norbert Wiener fondano la Società teleologica per studiare “come venga perseguito uno scopo nel comportamento umano e animale (…) e come questo scopo possa essere simulato da apparati meccanici ed elettronici”. Lo stesso Wiener afferma che in quell’occasione “ritenni che si potessero ottenere dei risultati nello studio delle relazioni umane nelle catene di controllo, considerandole come parti di un sistema a retroazione”, e che il suo principale contributo consistette nel fondere due linee di ricerca fino ad allora separate: le serie statistiche e l’ingegneria delle comunicazioni. A sua volta questo approccio statistico alla teoria dei controlli influenzò Shannon nello sviluppo della sua teoria dell’informazione pubblicata nel 1948. Sempre in questi anni e sempre per scopi bellici, Skinner utilizzò le sue teorie comportamentistiche per un sistema di puntamento delle bombe fondato, abbastanza singolarmente, sul comportamento a retroazione dei piccioni. La metamatica applicata, a sua volta, risente del clima generale che vede gli sforzi di ricerca orientati all’ottimizzazione della condotta bellica. Dalla simulazione della battagila tra un sottomarino e un guastatore nasce in Von Neumann lo stimolo a elaborare la “teoria dei giochi” che, con Morgenstein, applicherà più tardi ai fenomeni economici” (pag 32-33) [Paola M.Manacorda, ‘Il calcolatore del capitale. Un’analisi marxista dell’informatica’, Feltrinelli, Milano, 1976]