I sonnambuli

‘La trilogia qui raccolta in un volume abbraccia un trentennio tra i due secoli, ma ciascun romanzo s’impernia su un anno cruciale, in certo modo simbolico, della storia tedesca: il 1888 riassume l’età patriarcale, dove gli ideali tradizionali, l’ordine, le gerarchie costituite cominciano a mostrare, sotto l’apparente solidità, le prime incrinature. Il vecchio von Pasenow e il figlio Joachim sono le figure del primo romanzo in una epoca in cui si manifesterà il mutamento e la crisi. La seconda parte si svolge nel 1903 e il protagonista è Esch un piccolo contabile che vive nel clima arroventato delle grandi città industriali tra scioperi e lotte sociali. Nel terzo romanzo ritroviamo Esch e Joachim von Pasenow in una cittadina renana vicino al fronte, nel 1918. Ma la parte del protagonista spetta al disertore e truffatore Huguenau, l’uomo del “realismo”, campione di quella razza di morti-viventi destinata per Broch a dominare il mondo. Qui troviamo la disfatta dell’esercito tedesco, gli incendi e le sommosse popolari, il disordine che travolge le retrovie, la “disgregazione dei valori” tema di fondo dell’opera. Hermann Broch nacque a Vienna nel 1886. Figlio di un industriale, diresse le officine del padre fino al 1927 e solo a quarant’anni decise di dedicarsi alla letteratura, allo studio della filosofia, della matematica e della psicologia delle masse. ‘I sonnambuli’ venne pubblicato a Zurigo tra il 1931 e il 1932. In seguito Broch si ritirò nel Tirolo, dove scrisse una parte del romanzo ‘Il tentatore’, e dopo l’Anschluss emigrò negli Stati Uniti, prese la cittadinanza americana e tenne la cattedra di tedesco alla Yale University fino al 1951, anno della sua morte’ [Hermann Broch, ‘I sonnambuli. Trilogia. Il primo romanzo 1888: Pasenow o il romanticismo; Il secondo romanzo 1903: Esch o l’anarchia; Il terzo romanzo 1918: Huguenau o il realismo’, Einaudi, Torino, 1962]