Nazismo: criminali esperimenti dei medici SS su cavie umane

“Come medico, ho dovuto tristemente concludere che questi medici SS furono colpevoli non tanto di aver commesso atrocità su degli esseri umani completamente indifesi e in loro potere, quanto di aver compiuto esperimenti assolutamente ‘inutili’. Anche se lo SS. Führungshauptamt di Berlino considerava questi medici tra i «migliori» del Terzo Reich, essi venivano in realtà scelti n non tra i più preparati ma tra i più «fedeli», tra i «pezzi grossi» del partito nazionalista. Ed erano subito nominati ministri, generali, colonnelli…. Grawitz, Stumpfegger, Gebhardt: che cosa sarebbero stati senza l’appoggio delle alte sfere del partito nazista? Possedevano davvero quella preparazione scientifica per la quale furono contrabbandati per «grandi ricercatori»? Era davvero Gebhardt un «grande» chirurgo o non piuttosto un chirurgo alla moda, beniamino delle mogli degli alti gerarchi del regime? Un chirurgo degno di questo nome non inietta il pus per via endovenosa né spezza a colpi di martello le ossa delle detenute polacche, come lui… E il dottor Clauberg, con le sue «spruzzatine» di nitrato d’argento nell’utero delle ragazzine ebree? E Mengele con la sua collezione di occhi azzurri strappati ai bambini? E Beiglböck, che lascia morire di sete gli zingari, dando loro da bere solo acqua di mare? medici come questi che si pavoneggiavano in scintillanti uniformi stracolme di decorazioni. Medici che parlavano solo in congressi dove per i presenti un eventuale dibattito o contraddittorio era considerato offesa personale al Führer. Medici che si applaudivano e complimentavano a vicenda, ma il cui fine ultimo non era tanto una «scoperta», ma un telegramma di congratulazioni firmato personalmente da Hitler, se non un proficuo avanzamento di grado…” (pag 8-9) (introduzione dell’autore) [Luciano Sterpellone, ‘Le cavie dei lager. Gli «esperimenti» medici delle SS’, Mursia, Milano, 1978]