“Così, quando Hitler scelse come primo bersaglio, dopo l’Austria, che conquistò facilmente, la Cecoslovacchia, al momento cruciale, invece di resistergli con le armi, la Francia e la sua alleata Gran Bretagna, capitolarono e lasciarono che la Cecoslovacchia fosse invasa e sopraffatta dalle truppe naziste. Dopo la Cecoslovacchia, la vittima designata era la Polonia. Allora si verificò un sussulto drammatico, una svolta che dobbiamo sempre ricordare perché da lì si origina la Resistenza europea e la riconquista poi della libertà. La svolta si originò in Polonia, perché i polacchi decisero di non capitolare davanti a Hitler, ma di resistere anche con una guerra, in condizioni disperate, all’aggressione tedesca. I francesi esitarono , perché il pacifismo aveva profonda diffusione in Francia, ed una parte della classe dominante francese preferiva il fascismo, e persino il nazismo, alla alleanza con l’Urss. Di questa alleanza lo Stato stesso disperò e concluse il patto con Hitler. Invece, gli inglesi, che erano in fondo meno interessati dei francesi, che non avevano una alleanza con la Polonia, che avevano voluto, dopo la vittoria del 1918, disinteressarsi delle sorti del continente europeo, affermando il loro isolazionismo, il loro interesse soltanto per le sorti dell’Impero britannico, gli inglesi, sorprendentemente, per un moto di opinione pubblica, quando il governo conservatore in carica voleva ancora un accomodamento con Hitler, costrinsero il governo a decidersi, durante una drammatica seduta alla Camera dei Comuni, all’indomani della aggressione tedesca alla Polonia, ad onorare la garanzia data qualche mese prima un po’ alla leggera e che credeva non dover mai onorare alla Polonia e a dichiarare guerra alla Germania nazista. La Resistenza comincia lì. La Francia, la Polonia, furono sopraffatte dalla strapotenza militare tedesca, ma l’Inghilterra, grazie anche alla situazione marittima ed insulare, poté resistere e diede appoggio, aiuto, stimolo, ai movimenti di Resistenza in tutti i paesi Europei, anzitutto con De Gaulle in Francia, e altresì ai polacchi, ai greci, agli jugoslavi, agli olandesi, ai norvegesi, ed in ultimo, dopo l’armistizio del ’43, anche agli italiani. Lo fece non solo in Europa, anche in Birmania per esempio, un po’ dappertutto nei Paesi contro i quali aggressioni naziste, fasciste o militaristiche giapponesi, avevano luogo. Naturalmente, noi non ci nascondiamo che la guerra fu vinta non dalla resistenza inglese soltanto, ma essa fu il primo atto che determinò la svolta. La guerra fu vinta con la sconfitta dell’aggressione nazista alla Russia sovietica: i 20 milioni di morti della Russia sono il fatto fondamentale della vittoria su Hitler. Senza quei 20 milioni di morti, senza l’eroismo del popolo russo, Hitler non sarebbe stato sconfitto. Poi vi fu l’intervento americano, naturalmente, lo sbarco in Occidente, prima in Italia, poi in Francia. Ebbene, quale conclusione noi possiamo trarre da questa epopea che coinvolge tutti i movimenti di Resistenza, e così quello italiano, ripeto, il francese, il polacco, lo jugoslavo, il greco e tutti gli altri paesi occupati dai nazisti, e non dimenticherei, a parte l’esercito sovietico, la resistenza sovietica dietro alle linee occupate dalle truppe naziste? Non dimenticherei neppure la resistenza tedesca stessa, di cui ci ha parlato il prof. Bartel, che dobbiamo onorare non solo in coloro che egli ha rievocato, ma anche nei suoi congiurati, che cercarono di sbarazzarsi di Hitler, cioè componenti, il fior fiore dell’esercito tedesco che davanti alle mostruosità dei crimini tedeschi si ribellarono e cercarono di eliminare il despota, il tiranno, e finirono i loro giorni, quegli ufficiali, sul patibolo nel 1944” (pag 84-85) [Leo Valiani, ‘La lotta al nazismo in Germania e in Europa’ (pag 79-88) (in) AaVv, ‘Il dovere di testimoniare. Perché non vada perduta la memoria dei campi di annientamento della criminale dottrina nazista. Atti del Convegno internazionale’, Consiglio Regionale del Piemonte, Torino, 1984]
Leo Valiani: ‘Non dimenticherei neppure la resistenza tedesca stessa, che dobbiamo onorare…’
- Autore dell'articolo:Gianfranco Bozzano
- Articolo pubblicato:22 Ott 2024
- Categoria dell'articolo:ISC NEWS