Con le prime gravi sconfitte precipitarono con un’accelerazione impressionante i consensi al regime

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:ISC NEWS

OLIVA Gianni, Le tre Italie del 1943. L’ alibi della Resistenza. Come abbiamo vinto la seconda guerra mondiale. MONDADORI. MILANO. 2005 pag IX 144 8° introduzione, note, indice nomi; Collana Oscar storia. Gianni Oliva vive e lavora a Torino, dove è nato nel 1952. Studioso del Novecento, si occupa di argomenti meno indagati della storia nazionale. [‘Al momento dell’entrata in guerra del 1940 la consonanza tra l’Italia e il regime era lontana dalle vette raggiunte nel 1936 in occasione della conquista dell’Impero, incrinata sia dalle disillusioni rispetto alle aspettative di benessere che proprio la campagna d’Etiopia aveva suscitato, sia dall’avvicinamento subalterno alla Germania nazista, ma restava comunque abbastanza salda, nella diffusa aspettativa di una guerra breve e quasi indolore: «Fu solo l’impatto della guerra vera e propria e con le prime gravi sconfitte che fece precipitare – con un’accelerazione impressionante – i consensi al regime. Soprattutto, il trauma della guerra e delle sconfitte fece crollare il consenso personale attorno a Mussolini: … riproducendo uno schema antico nella psicologia dei sudditi (e non solo nella tradizione italiana), la figura di Mussolini era stata percepita da molti italiani come distinta se non contrapposta a quella dei gerarchi e dei dignitari del regime. Dal 1940 in poi questa fiducia crollò per trasformarsi spesso nel suo opposto, in un’avversione intrisa di rancore e di disprezzo» (21). La rapidità e la capillarità con cui si determinava lo scollamento tra il paese e il regime aprivano la strada a rivisitazioni consolatorie e improbabili del passato, come quella di Pietro Badoglio che, descrivendo le piazze del 10 giugno, parlava della folla come di un «pecorume inquadrato da gerarchi e “scagnozzi” del partito con l’ordine di applaudire ad ogni parola del discorso» ma, finita la funzione, «si disciolse per conto proprio in un silenzio assoluto, avvertendo tutta la gravità del passo e le dure conseguenze che esso avrebbe recato al paese» (22)” (pag 30-31) [(21) Gianpasquale Santomassimo, “Consenso”, cit., p.352; (22) Pietro Badoglio, ‘L’Italia nella seconda guerra mondiale’, Mondadori, Milano, 1946, p. 45] [ISC Newsletter N° 96] ISCNS96TEC [Visit the ‘News’ of the website: www.isc-studyofcapitalism.org] Con le prime gravi sconfitte precipitarono con un’accelerazione impressionante i consensi al regime fascista

ITALIA GERMANIA UK GRAN BRETAGNA USA STATI UNITI JUGOSLAVIA SLOVENIA ISTRIA DALMAZIA CROAZIA MITO RESISTENZA 2° SECONDA GUERRA MONDIALE FASCISMO GUERRA CIVILE STORIA STORIOGRAFIA 1943 GIURAMENTO PROFESSORI UNIVERSITARIA 12 NO 1836 SI’ FASCISMO COME TOTALITARISMO O AUTORITARISMO ANTIFASCISMO DURANTE VENTENNIO PROBLEMA CONSENSO COERCIZIONE ROTTURA O CONTINUITA’ QUESTIONE PACIFICAZIONE SOCIETA’ ITALIANA VASTA AREA ASTENSIONE INDIFFERENZA 1943 1945 COME GUERRA CIVILE RESA DEI CONTI LIBERAZIONE VIOLENZA ALIBI RESISTENZA PARTIGIANA CONTINUITA’ STATO BORGHESE PRIGIONIA CRIMINALI DI GUERRA MEMORIA NEGATA FOIBE ESODO ISTRIANO DALMATA